cancelli#

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Roberta De Piccoli, Annamaria Federici, Daniela Bazzani, Damiano Meacci

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cancelli# – video from “Salto nel suono” Festival

First performance – “Salto nel suono” – 8th April 2015

cancelli# – sound excerpt from “Salto nel suono” Festival

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Il cancello pare non trovare spazio nei testi che trattano la storia dei simboli. Volendo considerarlo oltre il suo essere un oggetto quotidiano, esso sembrerebbe acquistare significati simbolici in tempi relativamente recenti, pur essendo in relazione con il significato più antico della porta e quindi della soglia. La sua definizione acquista un rilievo particolare nell’interpretazione dei sogni, dove è inteso come l’opportunità “d’intravedere un altro mondo attraverso le ance e oltre la sua chiusura”. In questa prospettiva, a noi, è apparso in relazione con la forma del candelabro ebraico, e, ancora oltre, come l’identificazione delle braccia-ance con le corde della lyra di Orfeo. In questa prospettiva di continue metamorfosi, lo sciamano dell’anima nelle dottrine orfiche diventa a sua volta ‘strumento’ d’iniziazione femminile, in un processo nel quale arte e amore sono parte di un rito misterico di conoscenza (il suo suono offre prospettive sempre nuove secondo lo strumento che stringerà tra le mani, animandolo). Ligeia, Euridice, Saffo sono tre figure femminili (tre cancelli) che egli incontra nel suo cammino mitologico; in questo lavoro sono state materializzate nella rappresentazione delle tre età di passaggio che, dopo il menarca, conducono una donna ad avere consapevolezza di sé (adolescenza, giovinezza, maturità). A questi quattro personaggi, è stato aggiunto un magico e ambiguo Fabbro (Fabricius), figura non presente nel mito, ma noto all’immaginario collettivo come leggendario manipolatore del ferro arroventato. In questa storia egli è chi invisibilmente permette, alla donna-cancello, di acquistare forma/suono, insomma una sorta di Orfeo-lira in incognito. In questa scrittura prettamente drammaturgica, il mito ha accolto suggestioni e stimoli dalla leggenda nordica di Wëland, dalla fiaba delle tre sorelle cigno, dal racconto ebraico della sposa cadavere, da alcune indicazioni culturali ed etimologiche relative al culto dei morti e alla funzione dei musicisti nel popolo Rom e nell’antica India.

Nella partitura multimediale, costruita tra testo-musica-immagini-voce-live elettronics, i personaggi hanno a che fare con i cancelli attraverso funzioni espresse dalla parola, le immagini, i suoni e gli elementi musicali scritti, preordinati, improvvisati. Sono cinque come le tappe dei novizi che giungono progressivamente alla porta della conoscenza. Orfeo è il cancello in potenza, colui che anima tutti, compreso se stesso, attraverso il percorso misterico del parametro melodico, in contrac-canto con il parametro ritmico del Fabbro, che sostiene e varia il percorso d’iniziazione attraverso una sorta di basso continuo. Ligeia, la sirena che Orfeo incontra nella spedizione degli Argonauti, è un cancello vergine, il suono puro che seduce ingenuamente senza riuscire a comprendere, né affrontare pienamente, l’unità musica-parola di Orfeo. Euridice, la sposa perduta nell’Ade qui è colei che sceglie l’Ade, è il silenzio che succede alla confusione che precede una decisione, è la chiusura scelta di un cancello. Infine Saffo, l’abitante per antonomasia dell’isola di Lesbo presso la quale la testa e la lyra di Orfeo approdano dopo la punizione delle Erinni, è cancello accostato e pronto all’apertura, ‘figlio/a’ dei precedenti e pronto/a ad affrontare una nuova via: la poesia.

La performance live amplifica le prospettive metamorfiche, compositive e organizzative, delle relazioni suono/parola/immagine dell’audiovisivo da cui ha avuto origine (un pocket-film commissionato per una mostra multimediale nel 2012) potenziandolo ed evolvendolo in scena. Il co-autore/attore, Damiano Meacci interagisce con le strutture musicali di Annamaria Federici, la voce di Roberta De Piccoli e le immagini di Daniela Bazzani mediante diverse forme di live electronics.

Sceneggiatura, testi originali e voce: Roberta De Piccoli
Fotografia e riprese: Daniela Bazzani
Musica ed elaborazioni elettroniche originali: Annamaria Federici
Musica e live electronics: Damiano Meacci
Montaggio video: Roberta De Piccoli, Daniela Bazzani
Tecniche proiezioni video: Simone Soncini, Daniela Bazzani

Prima visione ed esposizione pocket film
Impermanenza delle cose – Esposizione Internazionale Films Pocket  a cura di Paolo Donini e Dario Apostoli (Palazzo Ducale, Pavullo n/F Modena, 23 settembre – 21 ottobre 2012)

Prima esecuzione teatrale
Rassegna Salto nel Suono (Teatro Troisi di Nonantola-Modena, 8 aprile 2015)