Passi / Errare è umano

credit : Guido Mencari (http://gmencari.com)
credit : Guido Mencari

Passi è un progetto di poesia sonora e performativa che nasce dall’incontro con Simona Polvani. Con Simona ci siamo ritrovati nel desiderio di sperimentare la forza espressiva delle parole con la musica elettronica, alla ricerca dell’interazione e trasformazione reciproca dei materiali testuali, sonori e musicali, verso una drammaturgia performativa basata sulla presenza e la vitalità.

Il progetto, che si articola come un percorso in work in progress, ha avuto una prima tappa nella realizzazione di s_suite.

Partendo da questa esperienza, passi amplia e approfondisce, dal punto di vista compositivo, il rapporto tra musica elettronica e poesia. Includendo nuovi testi e nuove prospettive sonore, traccia un percorso più ampio in cui agli elementi testuali e sonori che percorrono l’intero lavoro sono abbinati a materiali più specifici e localizzati.

Il tema del progetto è l’errare, movimento e atto originario e vitale, spaziale e fisico, interiore e intimo, fisico e politico, dall’espansione della materia all’origine dell’Universo, alla caduta per gravitazione, al sobbalzo del cuore.  Il movimento come principio di ogni trasformazione. Errare, anche come sbagliare, e perdersi; errare per ritrovarsi.
Errare come migrare, fenomeno individuale, sociale e storico vivo fin dall’antichità e ricorrente, di cui il nostro tempo è particolare testimone, che emerge nel trauma – la guerra, la povertà o la semplice insoddisfazione – e nella contraddizione ed esprime una fondamentale spinta vitale e di evoluzione. Si migra per sopravvivere, nella speranza di vivere, nella prospettiva di miglioramento.
Ed errare come una delle condizione fondamentali dell’arte e del fare arte. L’artista nomade e girovago ne è un esempio classico. Da tale punto di vista, nel contesto produttivo attuale, la stessa residenza artistica, rappresenta spesso solo una delle varie tappe di un progetto artistico che diventa per natura e necessità itinerante, da una città all’altra, da un paese all’altro, arricchendosi in questo modo, per lo stesso movimento, cambiamento di prospettive e confronto.
Errare, anche, in una dimensione circoscritta, ma non priva di risonanze, quale il possibile nomadismo all’interno delle città, il nomadismo quotidiano o stagionale delle diverse attività umane o animali.

La prima parte del progetto sarà sviluppata, durante un periodo di residenza, allo Château Éphémère – Fabrique sonore et numérique nel mese di Aprile e nel mese di Ottobre 2016.

Pagina dedicata alla residenza sul sito web dello Château Éphémère

Testo di il passo del coniglio di Simona Polvani sviluppato all’interno della residenza.